Hyndaco, siate voi stessi e divertitevi

Gli Hyndaco sono caratterizzati da atmosfere cupe, iperattive e distorte. A seguito di un cambio di line-up avvenuto nel 2023, il progetto si rinnova completamente e viene inciso l’album “No ball Games” in uscita a novembre 2023. Il primo EP “Starship Tubbies” contrasta fortemente con il nuovo album; le situazioni mutano e la tetra ed uggiosa città di Cesena – che la band vive malissimo – nonché il desiderio di immaginare un luogo d’invenzione migliore di quello reale, innescano la composizione dei brani di influente matrice 90’s prossimi all’uscita. Hyndaco sono: Francesco Lucchi (chitarra), Giuseppe Gravina (batteria), Francesco Brandolini (basso e voce), Lorenzo Ricci (chitarra).

CMZ: Ciao Hyndaco. Prima di tutto vogliamo sapere come vi sentite per la release del vostro nuovo disco “No Ball Games”
Hyndaco:
Carichi. E’ un album nato spontaneamente, scritto di getto e registrato subito appena composto. Sembra una frase fatta, ma sono davvero mesi che non aspettiamo altro che pubblicarlo e condividerlo con il pubblico. Non vediamo l’ora.

CMZ: Un lavoro decisamente interessante che traccia un ponte tra l’Italia e Seattle, con contaminazioni grunge e noise. Quando avete capito che era il momento buono per scrivere queste canzoni?
Hyndaco:
Abbiamo attraversato qualche cambiamento nella line-up lo scorso anno, e piano piano la nuova formazione ha trovato l’unione in questo sound, e nei sentimenti che ci stanno dietro: rabbia, desolazione, disagio. Avevamo tutti la necessità di sfogare queste sensazioni, questo malessere.

CMZ: A proposito dei brani, quali sono a vostro avviso le più rappresentative e perché?
Hyndaco:
Sicuramente i singoli – Dandelion Dreams rappresenta il lato più accattivante della nostra proposta, Radioaktiv invece quello più sognante. Ma se volessimo trovare un paio di brani che uniscono queste due personalità in un’unica sarebbero la titletrack, molto oscura e frustrata, e Same Mistake Again, meno cupa ma più eterea.

CMZ: In che modo avete lavorato in studio di registrazione e al sound di “No Ball Games?”
Hyndaco:
Avevamo tutti le idee molto chiare: siamo arrivati in studio pronti e con un sound generale già in mente. La cosa più impegnativa è stata raggiungere quel suono anni novanta, ma il trovare accorgimenti, sia in fase di ripresa che in fase di mix, senza dimenticarsi di sperimentare, è anche la parte più divertente.

CMZ: Ma questi “Giochi” alla fine in cosa si traducono?
Hyndaco:
Feedback apocalittici. In realtà non c’è molto spazio per il gioco, al limite un tocco di ironia, ma pure quella viene subito surclassata dalla violenza e l’inquietudine di volumi e rumori.

CMZ: Vi sentireste di dare un consiglio ai musicisti che come voi vogliono intraprendere una carriera da indipendenti?
Hyndaco:
Siate voi stessi e divertitevi. Fate quello che vi piace, ma tentate sempre di buttarci dentro qualcosa di diverso o nuovo. Mettetevi alla prova.

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