Massimo Valli, la solitudine non è il peggiore dei mali

Torna a cinque anni di distanza da “Quasi per nessuno” il cantautore veneziano Massimo Valli con il nuovo disco “Senza avere un orizzonte”.
Concepito durante il lockdown, l’album racconta l’isolamento vissuto. Le 11 tracce – in cui il cantautore inserisce un omaggio a Fabrizio De Andrè proponendo la sua versione di “Rimini” – parlano di una chiusura a tempo indeterminato

CMZ: Ciao , partiamo dalla copertina e dalla scelta del titolo !
Massimo:
Dalla foto di copertina non si vede l’orizzonte.. da qui il titolo del disco

CMZ: “Senza avere un orizzonte”, è il tuo nuovo album! Che generi musicali possiamo ascoltare ?
Massimo:
Beh da adolescente ho cominciato ad ascoltare musica country e rock americano e folk irlandese. Alla fine però devo dire che sono solo canzoni italiane

CMZ: Tre singoli prima dell’uscita dell’album !!
Massimo:
Siamo partiti così Avanzi La pioggia sta scendendo

CMZ: Elencaci cinque artisti o bands che hanno influenzato il tuo sound !
Massimo:
Bob Dylan, Neil Young, Massimo Bubola, Son Volt.. i cantautori americani in genere..

CMZ: Quanto ha influito come musicista il tuo periodo di pausa ?
Massimo:
In quel periodo è nato il disco. Un bel periodo. In tutte le canzoni è presente questo senso di protezione che dava l’isolamento e contemporaneamente il desiderio che, una volta tutti liberi, non tornasse tutto come prima dell’isolamento.

CMZ: Lascia un consiglio a chi vuole intraprendere la strada della musica !
Massimo:
Di divertirsi..se ci riesce. Cercando di creare qualcosa di proprio non limitandosi a copiare. Magari avvicinarsi ma non copiare

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