Esce Turtulleshë il nuovo e terzo singolo del folle progetto formato da Kole Laca e Beatrice Gjergji, insieme Shkodra Elektronike. I loro brani sono un’atipica rivisitazione in chiave elettronica della musica tradizionale della loro città natale, Scutari (Albania). Loro ne parlano come di post immigrant pop. Il singolo esce per l’etichetta internazionale Alt Orient.
Turtulleshë (nome albanese della tortorella selvatica) è uno dei brani tradizionali scutarini più noti: una canzone d’amore scritta verso la fine degli anni ’30 da Ramadan Sokoli (musica) e Qemal Draçini (testo). Ramadan Sokoli (1920-2008) è stato il più importante etnomusicologo albanese, mentre Qemal Draçini (1922-1947) è stato un critico, ricercatore, pubblicista e scrittore. Nonostante la loro attività antifascista durante l’occupazione italiana dell’Albania, il regime comunista incarcerò ambedue. Ramadan Sokoli uscì di galera dopo quattro anni, Qemal Draçini morì in carcere nel 1947.
La nostra reinterpretazione ha sonorità scure e sintetiche e strizza l’occhio alla techno. Nel testo della canzone il protagonista si strugge per amore intonando un “canto che rieccheggia sino alle montagne”. Questi versi ci hanno suggerito l’idea di inserire delle pause nel cantato per lasciare che l’eco risponda ad ogni frase. Il resto della melodia vocale è stato lasciato fedele all’originale, mentre alcune armonie e parti ritmiche sono state riarrangiate nel nostro stile, per cercare allo stesso tempo di ricordare la tragica sorte degli autori che la composero.
Shkodra Elektronike sono Kole Laca (già tastierista de Il Teatro degli Orrori) e Beatriçe Gjergji: entrambi nati a Scutari, in Albania, ed emigrati in Italia nei primi anni ’90.
La loro musica traghetta nel presente la tradizione popolare scutarina (Scutari, città del nord dell’Albania), vestendola di un sound elettronico che spazia senza distinzioni dalla trap alla dance. Sono i primi a compiere una rilettura in chiave contemporanea di un repertorio popolare tanto riconosciuto e importante in patria quanto ancora poco noto al resto del mondo. Loro definiscono questo genere come immigrant pop. Il progetto si è già fatto notare grazie a un live set accattivante, che li ha portati ad esibirsi su importanti palchi e festival sia italiani sia albanesi – dalla Biennale di Venezia (Padiglione Albania/Kosovo) allo Zâ Festival – e ha suscitato l’interesse di personaggi noti della cultura albanese, tra cui l’artista internazionale Adrian Paci, che li ha voluti per l’inaugurazione della sua personale a Tirana e per l’inaugurazione della sua opera “We Apologize” ad Atene.
A gennaio 2020 hanno pubblicato il loro primo singolo, il brano originale “Ku e Gjeta Vedin”, con il quale hanno vinto il premio della critica del Festival della canzone scutarina “Lule Borë”. Il brano, che fonde in maniera magistrale i canoni della musica popolare albanese con un sound contemporaneo, è già sulla bocca di molti giovani albanesi. Nel dicembre 2021 scrivono il brano “E Jemja Nuse” per la cantante albanese Rezarta Smaja, con il quale si aggiudicano il terzo premio del Festival della canzone albanese (Festivali i Kengës), l’evento musicale più importante d’Albania.