Roden non smette di autoanalizzarsi in Raua, suo nuovo singolo dai toni club che si divide tra un velo di identitaria malinconia e un richiamo al movimento prima mentale e poi fisico.
Raua è un quartiere nella città di Tallinn, in Estonia, paese nell’estremo Nord-Europa in cui il compositore e producer romano si è imbattuto nel più casuale dei progetti Erasmus. Una sfida sotto ogni punto di vista per una persona cresciuta a Roma, contesto caloroso e proteso allo scambio, ora sedato dal freddo clima estone.
La reclusione forzata a causa del covid lo mette nella posizione di dialogare con la sua elettronica e incapsulare un suono in cui far coesistere la staticità della sua condizione con la smania di danzare nell’ignoto di un paese molto lontano dal nostro. Ne nasce un suono estatico, che rincorre la velocità a cui viaggia la mente di Roden, artista in grado di calmare l’animo dell’ascoltatore senza esimersi dal chiedergli di ballare.
I riferimenti, a livello di produzione, sono quelli del Burial meno oscuro, passando per le sonorità carismatiche di Jamie xx e Caribou. Tre minuti e spiccioli di musica elettro-liquida che scorre inconsapevolmente senza dover dire una parola, senza dover far altro che assecondarla. Lo stile garage di Roden, malinconico ma ritmato, è una metafora per descrivere la sua persona: introversa all’apparenza, ma estroversa dietro alla consolle quando si tratta di parlare con i suoni.
Raua disegna un’impressione ben definita dello stato emotivo dell’artista in un determinato periodo della vita, facendo trasparire una patina nostalgica che lo riconnette a un’esperienza vissuta a cuore aperto. Raua è il secondo singolo di Roden, al secolo Alessandro Di Maso, in uscita il 14 novembre per PLUMA dischi (sublabel di IRMA Records) e distribuito FUGA: un brano perfetto da ascoltare sia andando a lavoro in una mattina di dicembre che entrando a ballare in un club.
Il singolo verrà presentato il 16 novembre in un DJ set al circolo Il Palco Aps di Roma dopo il live di Kilian, lo spazio si trova in Via Lavinio 1bis, l’ingresso è libero con tessera Arci.