Nuova uscita per Michiel van Poelgeest con l’album “The Seven Sirens”, un ascolto che fila liscio come l’olio grazie ad ottimi ingredienti che fanno di questo album un prodotto appetibile e alla portata di tutti gli amanti del genere ambient.
Michiel van Poelgeest mette sul mercato questo nuovo progetto regalando un disco dove la creatività è elevata alla massima potenza lasciando da parte ogni dubbio sulla vena artistica di questo musicista, il cui forte potere narrativo dell’album trae origine dalla mitologia greca, come suggerisce il titolo stes-so.
Un album che suona caldo, corposo e accattivante che fa bella mostra di sé in ogni sua nota, non importa da quale strumento arrivi. Uno stile semplice, senza artefatti, quasi imbarazzante per la semplicità con cui si manifesta. Chi apprezza brani più relativamente articolati potrà apprezzare la bella “Daybright “, mentre chi avrà voglia di sfogarsi con qualcosa di più diretto ed aggressivo allora potrà saltare direttamente alla traccia “Sirens”.
Il disco osa quel tanto che basta per non finire nella miriade di lavori (anche buoni) scontati e mai più considerati. La grande forza di Michiel, è quella di inserire tutta una serie di piccole finezze, dalle spezzature nella linearità dei ritmi al ricorso ad arrangiamenti piuttosto raffinati.
Ancora una volta un lampo di genio su un panorama musicale troppo spesso banale e scontato.
Tracklist:
- Wreckage
- Arachne
- Mnemosyne
- Daybright
- Chaos
- Phaeton
- Sirens