Otto brani, una pluralità di mondi, dimensioni e linguaggi paralleli: la musica che incontra la poesia questa la sostanza del nuovo album di Marco Di Stefano, dal titolo “Multiverse”. Un viaggio dal sapore profondo ed intenso ed una forte vena ad ispirazione classica (questa sconosciuta) che non ha bisogno di molte parole e molte note per essere riconosciuta ai molti come musica di qualità, seppur semplice.
Marco regala al suo pubblico, un disco che scorrere su linee profonde e scolpite con un pianoforte che regala emozioni e vibrazioni intense.
Durante l’ascolto di questo album andiamo incontro ad un percorso che regala attimi moderatamente squillanti “Indaco” dove le note di un pianoforte accarezzato da mani esperte eseguono suoni cristallini con energia e impeto, senza fare male, ma anzi procurando quella piacevole sensazione che si può avvertire durante l’ascolto.
“Multiverse” è un album che concede anche ballate più corpose e voluminose che scavano nel profondo dell’ascoltatore che si immerge nell’ascolto con attenzione e concentrazione per carpire quei piccoli dettagli che ne fanno la differenza.
Marco Di Stefano risulta così essere un’artista preparato e maturo il cui pregio è stato quello di regalare un disco dai contenuti eccellenti, con una chiusura di due tracce dove la poesia viene accostata alla musica creando un qualcosa di unico nel suo genere grazie anche alla bella interpretazione di Lucilla Trapazzo in “Ali” (Bonus Track) e Salmodia (Bonus Track).