La canzone Gli Stessi Giorni fa parte di un grande album che va interpretato come una bibbia, o almeno una bibbia personale. La canzone si trova all’inizio, dove il protagonista vive tutti gli stessi giorni tormentato da domande esistenziali e dubbi sulla propria figura, su questo mondo e la sua interazione con le persone. Stanco di questo meccanismo si appella ad un Dio, che possiamo intendere chiunque si voglia. Dio inteso anche come un filo di vento che accarezza una foglia. Ed inizia il suo percorso molto duro di cambiamento, attraverso diverse e lunghe tappe.” Luca Amoroso
In questo percorso si apprezzano sonorità dal sapore intenso, con una cura dei dettagli che riesce a convincere anche i più scettici di come si possa ottenere ottimi risultati con il minimo impiego di strumentazioni e idee.
Quattro minuti e venti secondi di musica le cui note in alcuni brani si tramutano in qualcosa di più tagliente con la capacità in generale di donare quel sapore forte ed intenso. In questo brano, entrano in gioco influenze soft che danno ancora più verve ad una ballata di base elegante, di quelle che fanno breccia da subito e con facilità disarmante, e senza troppi artefatti, ma con la giusta aggressività, senza tagliare ma piuttosto, accarezzare.
Un potenziale che emerge soprattutto nei passaggi strumentali che sottolineano questo spessore compositivo ed esecutivo assolutamente notevole. In questo singolo è pregevole anche la produzione con la quale ogni singolo strumento riesce a creare la giusta atmosfera proponendo un sound incisivo e ricco di carisma.