“LaCùra“ nasce nel 2019 da un’idea di Carlo Dones (Basso) e Andrea Nurchis (Voce). Dopo alcuni mesi di assestamento la band trova l’assetto finale con l’entrata in formazione di CZ (Batteria) e Gabriela (Voce Soprano). Il primo elemento caratteristico del gruppo è l’uso del solo Basso e della batteria per la parte strumentale, mentre il cantato (in Italiano) alterna la voce rock maschile di Andrea con quella lirica femminile di Gabriela. Quest’ultimo elemento arricchisce il progetto con tocco melodico e femminile, che consente alla band di sperimentare soluzioni alternative e aprirsi a nuove suggestioni. Il risultato è un sound ruvido che affonda le sue radici in certe sonorità degli anni 90, un omaggio alla musica che più ha influenzato il gruppo. I testi prendono spunto dalla realtà quotidiana, da fatti di cronaca e da esperienze personali, aprendosi a riflessioni più ampie con l’intenzione di “universalizzare“ alcuni concetti.
Questo emerge anche dalla scelta del nome “LaCùra“ che si sofferma sul doppio significato della parola “Cùra”: da una parte il riferimento è rivolto alla necessità di perseguire un progetto e realizzarlo al meglio, cercando di dare la massima attenzione ai dettagli.
Dall’altra a quello che comunemente viene relegato come sostantivo di descrizione medica e che nel caso specifico si compie attraverso la musica, vera cura dell’anima e terapia capace di mettere in comunione gli esseri umani, favorendo una consapevolezza più profonda.
Un concentrato di suoni aggressivi e melodici che vengono plasmati e invigoriti da atmosfere più graffianti riconducibili ad un alternative rock di quello suonato bene. Un Ep alla fine dei conti, strumento di goduria per chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo e per quelli che dopo questa recensione vorranno farselo suo (visto che è disponibile in digitale ).
I LaCùra sono riusciti a sfornare un lavoro maturo , completo, dove il sound è finemente elaborato ed impreziosito dalla voce lirica femminile di Gabriela .
Giusta potenza, giuste dinamiche, originali quanto bastano, con una cura particolare dei dettagli che hanno come fine il risultato di qualcosa che lascerà il segno, sia dal punto di vista artistico e musicale e sia per la qualità dei testi.
L’inizio è affidato alla corposa “La Vanità”, che lascia spazio ad un brano più riflessivo e illuminante “Limite”, dove riff di chitarra si divertono a giocare con una sezione ritmica particolare creando figure piacevoli all’ascolto.
e di notevole atmosfera.
L’Ep prosegue con un brano le cui sonorità ti portano letteralmente su un treno in corsa generando nel complesso un notevole impatto sonoro “Sciacalli” . In questo nuovo lavoro la band ci concede qualcosa di più fine e ricercato, andando a toccare situazioni dove la corporatura e il sound voluminoso rendono questo viaggio intenso e dinamico.
“Tra ignoranza e realtà” è un Ep minimale, semplice, e che senza troppi fronzoli, trasmette sensazioni davvero positive , e che sancisce di fatto la riuscita di questo Ep che per noi vince e convince. Quattro brani impeccabili che impattano nell’animo con carattere e personalità.
Tracklist:
- La Vanità
- Limite
- Sciacalli
- Specchio