Con il cuore che batte e senza fiato rimaniamo in pace e contentezza. Così si presenta il nuovo lavoro di Jochen Tiberius Koch titolato “Old Man and the Sea”. Un album che fila liscio come l’olio grazie ad ottimi ingredienti che fanno di questo prodotto qualcosa di appetibile e alla portata di tutti gli amanti del genere ambient classico.
Koch con questa nuova uscita regala un disco dove la creatività e la curatezza dei dettagli è elevata alla massima potenza lasciando da parte ogni dubbio sulla vena artistica di questo musicista ( e che musicista ). Un album che suona caldo, corposo e accattivante che fa bella mostra di sé in ogni sua nota, non importa da quale strumento arrivi. Uno stile semplice, senza artefatti, quasi imbarazzante per la semplicità con cui si manifesta. Chi apprezza brani più relativamente articolati potrà apprezzare la bella “Duelo”, mentre chi avrà voglia di sfogarsi con qualcosa di più diretto ed aggressivo allora potrà saltare direttamente alla traccia “Tiburones”.
Il disco osa quel tanto che basta per non finire nella miriade di lavori (anche buoni) scontati e mai più considerati. La grande forza di Jochen Tiberius Koch è quella di inserire tutta una serie di piccole finezze, dalle spezzature nella linearità dei ritmi al ricorso ad arrangiamenti piuttosto raffinati su pezzi ballabili, in una cornice altamente caratteristica e fruibile anche da appassionati con qualche primavera in più sulle spalle. Ancora una volta un lampo di genio su un panorama musicale troppo spesso banale e scontato.
Tracklist
- Cuba; Santiago & Manolin”
- Buena pesca
- Joe DiMaggio
- Duelo
- Diálogo
- Tiburones
- En el puerto
- Anthem : Licht!