Cosa succede se lo stile classico incontra sperimentazione e suoni ambient? La risposta sta nella musica di Jochen Tiberius Koch, artista tedesco che ci delizia con un disco schietto e che ha urgenza di dire tante cose in non troppi minuti di musica.
Il One Man Band in questione punta tutto su strutture dei brani ricercate, senza troppi “intrusi”, e lo fa nel miglior modo possibile, aggiungendo un pizzico di sperimentazione che non guasta mai.
Il disco dal titolo “Freund Hein -Last Fragments” infatti non ha brani sottotono, ma presenta, nonostante l’estrema omogeneità della proposta, delle tracce dove l’artista corre veloce e altri dove rallenta il ritmo e cerca di dire qualcosa in modo non troppo irruento, quindi preparatevi ad un buon 70% di musica qui contenuta senza fronzoli, ma anche a qualche altro brano più riflessivo e dove la melodia sembra essere più presente.
Azzeccatissima a mio avviso è la scelta di adottare dei suoni corposi e potenti, in quanto grazie a questa scelta, le undici tracce acquistano dinamica ed efficacia, e risultano belli “carichi”.
Se amate questo genere di lavori non potete ignorare questo album che vi farà viaggiare verso dimensioni intense, con la voglia di non fermarsi mai.