Anticipato dal singolo “Il vento soffia da Marte”, esce in CD e su tutte le piattaforme digitali, il 25 ottobre 2024, “Fuori dal mainstream” il primo EP del cantautore parmigiano IZINE, pubblicato e promosso da Alka Record Label, prodotto da Michele Guberti (Massaga Produzioni) presso il Natural HeadQuarter Studio di Ferrara.
Così il cantautore emiliano presenta il lavoro: L’ecologia, la sostenibilità, la ricerca dei propri spazi emotivi ed il riappropriarsi del proprio tempo sono alcuni dei temi contenuti in questo primo lavoro solista di Izine, “è qualcosa di completamente diverso rispetto a tutto quello che ho scritto in passato, in particolare per quanto riguarda le sonorità, ho dato spazio al flusso delle emozioni senza cercare di imbrigliarlo in qualcosa di prestabilito”.
Ciao, prima di tutto vogliamo sapere perché IZINE ?
Ciao! Sì certo, nasce tutto da un episodio di qualche anno fa… ad una festa i “buttafuori” deputati della selezione all’ingresso non volevano inizialmente far entrare me ed alcuni amici perché sembrava che non fossimo il lista, salvo poi farci entrare aggiungendo a margine i nostri nomi e nel mio caso “travisando” il mio cognome in “Izine”. La cosa ci fece molto sorridere, gli amici per qualche tempo iniziarono a chiamarmi così e col tempo mi sono affezionato a questo soprannome ed ho deciso di utilizzarlo per il mio progetto.
Quali sono state le circostanze che hanno dato vita al tuo progetto come solista ?
Diciamo che è successo quasi per caso, nel periodo a cavallo tra il 2022 ed il 2023 non stavo scrivendo materiale inedito per altri progetti ed ho iniziato così per “sfogo” a scrivere alcuni pezzi per me non pensando che sarebbero mai stati pubblicati; di lì a poco sono stato invitato per un live ed ho pensato di suonarli dal vivo ottenendo molti riscontri positivi per me inaspettati… e così ho iniziato a pensare che potevano essere brani interessanti e ho provato a farli ascoltare agli addetti ai lavori, così è nata la collaborazione con Massimiliano Lambertini di Alka Records Label e l’idea del progetto solista.
Elencaci cinque artisti o band che hanno influenzato il tuo sound !
E’ abbastanza difficile per me limitare le influenze ad un numero finito di artisti perché credo che ce ne siano molti che in qualche modo mi influenzano quando scrivo e compongo, chi per i testi, chi per le atmosfere o per il sound. Posso citare sicuramente Battiato, gli Editors, David Bowie, St Vincent e Depeche Mode.
Quanto è importante per te internet nell’ambito musicale ?
Internet, il web e i social sono croce e delizia dei nostri tempi. Essendo nato nell’85 posso dire di aver visto l’impatto che internet ha avuto con Napster e simili sulla discografia mondiale ed essere stato parte del cambiamento, poi di aver visto un’ulteriore mutazione con l’arrivo dei social e delle piattaforme di streaming, in 20 anni circa la rivoluzione è stata totale! Siamo passati da poca disponibilità a disponibilità completa di tutta la musica possibile su tutte le piattaforme immaginabili, il mercato discografico è passato da spazio solo per pochi a spazio per tutti ma solo in modo illusorio perché in realtà ci sono meccanismi legati alla visibilità che non favoriscono tutti. Le potenzialità sarebbero tante ma di fatto per come si stanno evolvendo le cose la musica si sta mercificando sempre di più e sta diventando sempre più business perdendo un po’ il suo ruolo di arte sociale ed aggregativa ed anche il nostro modo di ascoltare sta diventando sempre più passivo, stiamo diventando un po’ schiavi dell’algoritmo.
Quali sono i tuoi piani più immediati?
Voglio continuare a fare ciò che mi fa stare bene, cioè a scrivere e comporre la musica di Izine, ho diversi brani già pronti da portare in studio e non vedo l’ora di pubblicare nuovo materiale perché l’affetto delle persone e quello che sta arrivando al pubblico mi sta dando grande incoraggiamento. Considero questo primo lavoro come un seme che deve continuare ad essere annaffiato.
Lascia un consiglio a chi vuole intraprendere la strada della musica !
L’unico consiglio possibile credo che sia quello di fare ciò che ci fa stare bene, si può voler fare musica per tanti motivi diversi in realtà ma credo che l’unica cosa “giusta” sia farlo per sé stessi e per una sorta di urgenza e di bisogno espressivo. Smettere di cercare consensi e mettersi davvero a nudo credo sia la vera catarsi.