“Gli Incubi di Freud” sono il progetto solista alternative rock del marchigiano Joshua McFarrow: all’anagrafe Josafat Farroni, “il paziente zero”, è di Ripe San Ginesio (MC), gli altri pazienti/musicisti si barcamenano tra maceratese e fermano, tra mare e monti (Matelica, Tolentino, Porto Sant’Elpidio).
Il progetto nasce dalle idee ed esperienze di vita del leader Joshua: “esistevano de facto nel limbo delle cose incompiute già nel lontano 2013, quando ero troppo pavido e imbarazzato per esibire al mondo le mie composizioni. Quindi è solo dopo i primi 10 kg presi sotto il lockdown di marzo 2020 che decido di porre rimedio all’adipe da stress accumulato. Ho deciso finalmente che Gli incubi di Freud non dovevano essere incompiuti perché non sapevo più come contenere l’enorme universo semantico che ho coltivato dentro di me. Oppure è stato semplicemente quest’ultimo che è confluito nelle necessità improrogabili; mi faccio andar bene entrambi le soluzioni.”
La band si completa così con Alessandro Camela alla batteria, Edoardo Graziani al basso, Andrea Piermarteri alla chitarra solista e Mirko Fermani alla chitarra ritmica.
Non casuale è l’utilizzo di termini psicoterapeutici (come deducibile dal nome del progetto): il concept e le tematiche del gruppo nascono dall’esperienza in prima persona del cantante, dando seguito alle sedute in studio attraverso la musica.
“Gli incubi di Freud nascono dalla precisa necessità di fare introspezione pubblica con la schiettezza propria della musica, ambito che mi permette di muovermi senza gli abituali impacci di timido introverso quale sono.”
CMZ: Benvenuti ragazzi, “Sistole” è il titolo del vostro nuovo album. Perché proprio questo titolo ?
Gli Incubi Di Freud: Se mi sbilanciassi sinceramente in questa spiegazione, mi brucerei la ragione d’essere del suo fisiologico sequel… per cui mi sembra di aver già detto troppo per chi è acuto d’ingegno!
CMZ: Com’è nata la scelta del singolo che anticipa l’album ?
Gli Incubi Di Freud: “Migliore attore non protagonista” è semplicemente il biglietto da visita perfetto per introdurre Joshua McFarrow nelle sue evoluzioni esistenziali. Avrei potuto scegliere un singolo più radiofonico? Sì, ma non avrebbe mai potuto eguagliare la schiettezza di contenuti e racconto redentore di “Migliore attore non protagonista”. E’ stato ovvio giungere alla conclusione che per presentarmi avrei voluto essere brutalmente sincero, trasparente, nient’affatto figurato o metaforico.
CMZ: Gli Incubi di Freud sono solo musicisti o spendete del tempo insieme anche nel tempo libero?
Gli Incubi Di Freud: Gli incubi di Freud sono una chimera mitologica strana. Con Alessandro ho già condiviso palchi in una defunta formazione (per colpe estranee ad entrambi), ed ho condiviso lo straordinario Sziget Festival edizione 2015. Con Edoardo ho un tributo a Caparezza ben rodato. Con Andrea K ho visto uno degli ultimi concerti degli Arcane Roots e condivido uno strano senso dell’umorismo.
Con una possibile new entry nella formazione ho condiviso la stessa situazione musicale insieme ad Alessandro. Quando la situazione sanitaria tornerà simile a quella di un “prima” vorrei tanto poter condividere molti più momenti da gruppo, rispetto al lavorare “in DAD” come è stato finora. E’ così che si creano quelle sinergie invisibili e indispensabili. Frank, il nostro produttore, è totalmente immerso nel suo lavoro, ma avrei gran piacere di passarci delle pinte insieme, perché è una persona saggia e piacevole!
CMZ: Synth e suoni campionati oppure un sound più genuino e naturale ?
Gli Incubi Di Freud: Un connubio delle due non mi dispiace affatto, lo apprezzo moltissimo! Sono ancora molto incazzato con gli Arcane Roots per essersi sciolti, e loro nel connubio di math rock e elementi synth erano dei mostri! In questo senso io miei idoli ora sono i Nothing But Thieves. Quindi preferisco sia tracciata dall’inscindibile trittico di chitarra-basso-batteria
CMZ: Che cosa ne pensate della scena musicale italiana in generale ?
Gli Incubi Di Freud: Quanti nemici mi faccio se scrivo in capslock BASTA TRAP? O meglio, non ha senso prendersela con un intero genere, filone, filosofia musicale… però davvero basta in genere a tutte quelle proposte musicali carenti di contenuti, che antepongono alla musica stessa aspetti che poco sembrano connotare la musica stessa. La musica troppo commerciale senza alcuna dignità artistica riesce a farmi schifarmi ben bene, ecco.
CMZ: Pro o Contro i Talent Show ?
Gli Incubi Di Freud: Decisamente contro. Ho preso parte ad uno di questi ed è stata un’esperienza deludente sotto troppi punti di vista. Ti sbatte in faccia l’aspetto artificioso della produzione televisiva di cui non si può prendere atto finché non ci sei dentro. Mi irrita particolarmente quando mi viene detto a mo’ di reprimenda che “DEVI ANDARE AD UN TALENT SENNO’ NON AVRAI SUCCESSO”. Il pubblico medio tende a mitizzare eccessivamente quell’uno che ce l’ha fatta, dimenticando che per i tanti che invece son caduti si viene a creare uno stigma che può condizionare fortemente una carriera. Penso solo i Bastard sons of Dioniso siano riusciti a rifarsi un percorso dopo la parentesi talent, tutto il resto dimenticatoio.