Ferrari e il fratello Marco, con cui ha sempre condiviso il suo percorso artistico, dopo l’album Lucertola – in cui il suo delicato cantautorato incontra l’orchestrazione live diretta dalla regia di Paolo Fappani e Ronnie Amighetti (Le KlubHaus) e l’estro creativo di Giacomo Papetti e Fidel Fogaroli (ex Verdena) – Ettore Giuradei è stato, quasi da solo, a New Orleans.
E li ha camminato per le strade, tra gente divertita e colorata, in una città perennemente in bilico tra match di musica contaminata e un soffio di affascinante spiritualità. E li, poco prima dell’inizio del caos, Ettore attraversava vicoli e piazze mentre riproponeva un suo cavallo di battaglia, Stupito.
Ed eccone il video estratto, prima di dover fare un passo indietro, insieme al resto del mondo, prima di uno stop che è più che un’intimidazione. Prima del lockdown, e della necessità di doversi fermare, senza potersi fermare.
Ecco il suo racconto, quello di un anno di vita non vita, pronta a riprendersi in mano e sbocciare. E tornare, LIVE.
“Ci tenevo a fare il punto di questo 2020, partito nel migliore dei modi con un viaggio di un mese e mezzo negli Stati Uniti. Estremo sud della Florida, boschi del Tennessee, Nashville, New Orleans, per conoscere il mondo da dove ci arriva quasi tutto. Viaggio che avrebbe dovuto “spezzare” il tour di presentazione del mio nuovo disco “Lucertola”, in una prima parte, principalmente in solo, acustico e una seconda, tra marzo ed aprile, in trio/ band con i musicisti con cui ho creato il disco (Giacomo Papetti, bass VI e Fidel Fogaroli, synth e pianet), con Domenico Vigliotti ai suoni e Nika Antonini alle luci. Mi ero concentrato per creare un concerto che potesse dare la possibilità al pubblico di immergersi totalmente. Ero quindi atteso dai ragazzi di PrimaPersonaPlurale di San Benedetto del Tronto (AP), da Officina Meca di Ferrara, dal Circolo Arcipelago di Cremona, dal Quindie Fest tra Perugia e Roma, Cinema Magda Olivero di Saluzzo (CN). Tour che purtroppo non abbiamo potuto fare per i motivi che tutti sanno.
Il look down l’ho vissuto a Sarnico (BG), sul confine tra le province più colpite dall’epidemia, e non è stato bello. Ho comunque approfittato per studiare e approfondire argomenti che m’interessavano. Tra questi c’era il desiderio di provare ad immergermi in “Below Sea Level” film documentario di Gianfranco Rosi, per capire se riuscisse ad ispirarmi una canzone. Così è stato. E’ nata l’omonima “Below Sea Level”, che ho registrato e pubblicato immediatamente, in formato bootleg, per il progetto btlg.it di Freecom Music. Nel frattempo è nato il mondo streaming, per non morire del tutto.
In questo periodo duro a livello economico sono riuscito a stare in piedi, grazie al lavoro part-time, che da un paio d’anni faccio, grazie al mio capo/ amico/fan, nel settore idraulico, precisamente per la canalizzazione dell’aria. Ironia della sorte i primi posti in cui siamo stati a lavorare, dopo la cassa integrazione, sono stati l’ospedale di Parma, per la realizzazione di un reparto di terapia intensiva e una ditta del bresciano che produce tamponi. Quest’estate e quest’autunno son riuscito a fare qualche data, grazie a organizzatori coraggiosi (Diluvio Festival/Bottega Roots/Quindie Fest/Barezzi Festival).
In attesa di capire cosa succederà, prendo tempo per cercare di organizzarmi al meglio e per calibrare questa mia strana figura di artista manager produttore. Per questo ho lanciato un “continuo crowdfunding”, che diviso in diversi progetti, sia di supporto alla mia attività di ricerca artistica, e un nuovo sito per comunicare con chi ancora, ricerca in maniera autonoma. Le prime produzioni saranno due videoclip con contenuti speciali: “Stupito live performance in New Orleans” di Federica Cozzio, girato il 24 febbraio 2020 in Luisiana, e a seguire il video di “Ferire il cuore” con il featuring di Vincenzo Albini e la regia e ideazione di Sara Barozzi, già regista di “7 astri” e “Lucertola”. “Ferire il cuore” è il brano che rappresenta al meglio il risultato tra l’intensità dei due giorni di “jam” della registrazione e la post produzione di Paolo Blodio Fappani. Mi sembrava il modo migliore per rilanciare l’attenzione sul nuovo disco, uscito giusto un anno fa, sperando sia di buon auspicio per un 2021 LIVE .”