ENFANT SAUVAGE pubblica oggi “Time To Fall”, secondo inedito tratto dal debut album PETRICHOR, in uscita il 19 novembre via ANIMAL63 / Believe.
Il pulsante “Time To Fall” ci conduce sapientemente, attraverso tamburi e a un loop vocale a dir poco ipnotico, a un apice edonistico che è un’ulteriore prova dell’emozionante promessa di Enfant Sauvage, il nuovo progetto di Guillaume Alric, l’acclamato creativo francese che è salito alla ribalta nel 2018 come metà del pluripremiato duo elettronico The Blaze.
Guillaume porta avanti la tradizione di The Blaze di comunicare in maniera unica attraverso immagini straordinarie ed emotivamente intime, grazie a una serie di video autodiretti che ritraggono la sua città natale di Clamecy, un piccolo centro industriale nel cuore della Borgogna, nella Francia centrale, che ha ispirato profondamente Enfant Sauvage.
Il bellissimo video di “Time To Fall” è la seconda parte di una trilogia che racconta la storia d’amore dei due giovani protagonisti – ambientata nel paesaggio rurale francese: “Time To Fall takes place on a summer night, in a party lost in the middle of the fields,” spiega Guillaume, “A young woman flirts with excess and the desire to be noticed. Under the stars, moments of grace don’t last long, and the first rays of sunlight often bring despair.”.
La trilogia, di cui il primo episodio è stato l’euforico brano “Silent Love” – pubblicato il mese scorso – si concluderà con con “Force Field”, la terza parte, in uscita il 19 novembre.
La nuova avventura solista di Guillaume Alric si è ispirata alle fotografie che aveva scattato durante i suoi anni di crescita e formazione nella campagna selvaggia di Clamecy. Attraverso Petrichor e i tre video che lo accompagnano racconta la storia di un tempo che ha vissuto con l’ardore innocente di un giovane nel deserto, un’era poetica pre-internet in cui le complessità della vita erano vissute nella vita reale e non dietro a uno schermo.
“There was a lot of liberty in this photography for me because it’s pre-internet generation,” spiega Guillaume,“We didn’t have all this social media & technology. And so, playing in nature and making music and smoking was all the entertainment we had. There was a liberty to this -a kind of romanticism.”.
Dopo l’esplosivo e vorticoso successo di The Blaze, Guillaume ha sentito l’urgenza di tornare alle sue radici e all’innocenza e al romanticismo che la sua giovinezza rappresentava. Influenzato dalla vasta natura che lo circonda, ha deciso di ampliare ulteriormente la gamma di suoni e strumenti nell’ambito della musica elettronica per cui è noto in tutto il mondo.
“For me, this project has very personal and intimate inspiration,” aggiunge Guillaume,“I’m speaking about people from the countryside, a more intimate experience. For the music, I tried to be less electronical. Because it is a story about the countryside, which is so organic to me, I wanted the music to sound more organic too.”.
Il risultato degli sforzi di Guillaume è il sorprendente Petrichor: un disco meravigliosamente vario di musica lungimirante, una vera e propria incantevole lettera d’amore a Clamecy e una testimonianza dell’adolescente che era una volta.