È uscito LAST GOODBYE, nuovo singolo di Chris Lavoro tratto dal suo nuovo capitolo solista, iniziato con il brano precedente Mate Y Bombilla. Un percorso all’insegna della sostenibilità, registrato e suonato usando energie rinnovabili, e delle influenze internazionali, dopo una carriera ricca di collaborazioni, tra cui quelle con Eros Ramazzotti, Neffa, Arisa e Ghemon, e dopo aver co-scritto brani culto come Prima di andare via.
Last Goodbye è una canzone di speranza, di rinascita, che metaforizza su musica quel momento in cui un’onda fa perdere l’equilibrio, dando una sensazione a metà tra la libertà e il vuoto. È questo il punto di ripartenza, raccontato da Chris con una ballad romantica e futuristica, ricca di contaminazioni musicali acustiche che s’intrecciano a interventi rock.
Dopo un’autentica collezione di esperienze come musicista e autore con alcuni degli artisti più noti della musica italiana, come Eros Ramazzotti, Neffa, Arisa e Ghemon, oltre che apparizioni e collaborazioni in tv (MTV, Rai 2) e radio (Radio Deejay), Chris Lavoro torna su quei sentieri solisti che già avevano dato vita al disco “Fai tu” sotto il moniker di Moka (2007).
Per Chris la musica torna così a essere in prima persona e la proiezione di esperienze e stili che incontrano momenti acustici e rock, beat urbani e spazi più sognanti. Atmosfere figlie dei suoi ultimi vent’anni, vissuti tra momenti estemporanei (come ritrovarsi sul palco di MTV con Vinicio Capossela o Andy Summers dei Police) o più duraturi, come l’esperienza da polistrumentista, tra 2018 e 2020, in oltre novanta date nelle arene di tutto il mondo insieme a Eros Ramazzotti.
CMZ: Ciao Chris, Last Goodbye è il tuo nuovo singolo. Ci spieghi che è un invito a riprendere l’onda e ripartire: come è nato e come possiamo applicarlo in un periodo come questo?
Chris Lavoro: Ciao, faccio una premessa: sono un mezzopienista convinto, tendo per natura a cercare il lato positivo o per lo meno un modo per attutire i colpi. Fino a poco tempo fa quando mi era possibile andavo a fare surf, dove ovviamente il mare vince sempre ma puoi trovare un tuo modo di connetterti e non solo galleggiare, ma proprio cavalcare l’onda. È una sensazione fenomenale! In generale mi sta un po’ stretto l’atteggiamento di chi si lamenta sempre. Sono un mega appassionato di Blues però vedi, nel blues c’è un’iper sofferenza ma allo stesso tempo c’è anche una voglia di redenzione, c’è un’apertura e una predisposizione alla speranza. Faccio il tifo per chi cerca questa speranza, per chi si reinventa. E Last Goodbye parla un po’ di questo, hai presente quel detto ‘Every ending is a new beginning?’ Cercare sempre nuovi inizi, cercare la scintilla.
CMZ: Ascoltando la canzone, come anche il singolo precedente “Mate Y Bombilla”, si notano costanti riferimenti musicali provenienti da tanti generi sparsi in tutto il mondo, come se la tua scrittura fosse un continuo viaggio in esplorazione. Queste influenze sono figlie di viaggi vissuti e “fisici” o di scoperta musicale attraverso il web o i libri?
Chris Lavoro: Intanto grazie perché per me questo è un complimento stratosferico! Come tanti ho abitato per un po’ a Londra, a Lisbona, ho sempre fatto viaggi in posti importanti per me a livello storico, culturale e musicale ovviamente, poi quando è arrivato mio figlio mi son dovuto un po’ tranquillizzare. L’importante per me è cercare un confronto, aprirsi… non sono tanto fan della vacanza, mi interessa più il viaggio. Benvenuto qualsiasi mezzo, è bello googolare ma uscire fisicamente dalla propria comfort zone è decisamente meglio. Poi certo, abbiamo un patrimonio letterario sterminato, oltre ai classici penso a Stefan Zweig, Cortàzar, Tom Robbins, sarebbero troppi da citare… Lo stesso discorso vale per la musica, è incredibile a quanta ricchezza possiamo attingere. A me entusiasmano soprattutto quei personaggi trasversali, chi ti ‘apre delle porte’, penso ai Beatles, Bowie, Damon Albarn, Beck. La tua musica contaminata può sicuramente arricchire la mia e allargare i miei orizzonti.
CMZ: Nella tua carriera sei passato dai palchi internazionali come strumentista insieme ad artisti del calibro di Eros Ramazzotti a un percorso solista come questo, su cui hai totale libertà artistica. Come convivono questi due percorsi e che ruolo hanno?
Chris Lavoro: Eros è una creatura mitologica, è un gigante e allo stesso tempo un fantastico essere umano, una persona molto vera con se stesso e con il prossimo, ha creduto in me invitandomi nel suo tour mondiale e mi ha lasciato tutta la libertà di esprimermi. Spesso verso la fine dei concerti mi chiedeva di cantare qualcosa davanti a 15000 persone, sensazioni forti, gliene sarò sempre grato! Nel percorso solista sono un po’ un artigiano: scrivo, suono, produco, sono indipendente e non ho nessuna pressione, solo la voglia di far sentire il mio sound.
CMZ: Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi di questa nuova avventura?
Chris Lavoro: Cose sapide! Chiaramente dopo qualche singolo arriverà tutto il disco, è un bel trip di cui sono orgoglioso. È un disco eclettico e classico allo stesso tempo, nel mio negozio ideale lo metterei nel reparto ‘musica da viaggio’.
CMZ: Ci racconti un aneddoto che ci faccia capire quanto ti manca vivere la vita in tour?
Chris Lavoro: La vita in tour, per lo meno in quest’ultimo giro del mondo con Eros, è stata davvero sensazionale, con l’unico neo di passare tempo tempo lontano dagli affetti. Ad ogni modo, con mio figlio a casa facciamo molte jam, luci studiate a seconda del mood del pezzo, outfit a metà tra i Funkadelic e Guerre Stellari… ancora niente pubblico, siamo molto underground ; )