I Deadlock Crew nascono in Italia, a Trieste, nel lontano 1999. Una solida metal band che ha mantenuto da sempre la stessa line up, la stessa energia e lo stesso entusiasmo per la musica dura. Lorenzo e Giuliano, rispettivamente cantante/chitarrista e batterista, con la loro esperienza maturata in numerose realtà musicali locali hanno trovato una perfetta sintonia con il chitarrista Yure e il bassista Daniele in questo nuovo progetto.
L’idea è quella di mescolare i generi che più hanno influenzato la loro musica da sempre come il thrash metal, l’alternative metal e l’hard rock.
Nell’anno della loro fondazione, pubblicano un promo-cd dal titolo “Lobotomized people” che riceve numerose recensioni positive dagli esperti del settore dell’epoca
e spinge la band a rimanere attiva sul territorio con concerti, manifestazioni, festival e motoraduni. Le performace live fatte di “entusiasmo, watts e sudore” piacciono alla band che negli anni si specializza tralasciando però studi e sale di registrazione.
L’anno del COVID-19 forza i quattro a cambiare rotta e quindi a dedicarsi esclusivamente allo sviluppo e alla registrazione di nuovo materiale per il loro album del 2021 intitolato “Look down on me”.
Le tracce delle canzoni registrate a Trieste sono state mixate e masterizzate nello studio Zero Point Energy recording di New York City, a cura di Lorenzo Gavinelli. La produzione dell’album a cura di Lorenzo, il cantante del gruppo, e di Lorenzo Gavinelli. Questo lavoro porta finalmente la band a firmare un contratto con la Ghost Label Records!
Con orgoglio i Deadlock Crew annunciano che “Look down on me” è in uscita il 27 febbraio 2021
CMZ: Prima i testi o la musica ?
Deadlock Crew: Personalmente prima la musica e poi i testi, sia per gli album che ascolto che per la musica che scrivo. Nel nostro album solo 2 pezzi sono stati scritti con un idea di testo quasi definitiva, solitamente invece partiamo sempre da riff ch riteniamo accattivanti, e poi costruiamo il resto attorno.
CMZ: Di tutti i brani che avete pubblicato, c’è una traccia a cui tenete particolarmente ?
Deadlock Crew: Io tengo molto a Waza-ari, suscita in me emozioni e ricordi di quando praticavo Judo a livello agonistico. Ogni volta che la riascolto mi sembra di rivivere quel periodo della mia vita. Poi al contrario, ogni volta che vorrei stare nel silenzio, una cosa impossibile per uno come me che soffre di acufene, ripenso alla canzone 8000 Hz, che parla appunto di questo mio problema.
CMZ: In questo Album qual’è il tema centrale !!
Deadlock Crew: L’album non ruota attorno ad un unico tema, l’album tratta delle nostre esperienze personali come uomini, e delle nostre idee di come sta mutando la nostra società. Amori malati, social network, sport, società sono alcuni dei temi che energicamente affrontiamo con la nostra musica.
CMZ: Siete mai stati presi dallo sconforto a tal punto di voler smettere ?
Deadlock Crew: Si, è capitato, ma poi a mente fredda e ragionanoci su non abbiamo mai mollato, anche se di delusioni ne abbiamo avute come tanti altri. Il fatto è che poici siamo resi conto che noi amiamo il metal, la musica, e questa passione da sola e sufficiente a farci suonare e a farci divertire!
CMZ: E’ importante per voi l’immagine sul palco ?
Deadlock Crew: Si lo è, ma su questo punto dobbiamo lavorarci ancora molto. Ciò che vogliamo trasmettere con la nostra esibizione non deve dipendere solo da come suoniamo i nostri pezzi.
CMZ: Che genere vorresti suonare che non sia quello che suoni già !!
Deadlock Crew: Vorrei suonare la chitarra ritmica in una band R&B!
CMZ: Dove sta andando la musica?
Deadlock Crew: Evolve e muta come i virus. Chi avrebbe immaginato anni fa il boom del k pop? E chi avrebbe pensato di trovare il rock e il metal, ancora in buona salute nel 2021? E non parlo solo di band storiche e sound classici… E dove sta andando la tua musica? Non lo so..ma resterà sempre nella sfera del rock/metal. Questo è poco ma sicuro.
CMZ: C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà suoni ?
Deadlock Crew: Ascolto moltk di più di quello che suono. Ascolto di tutto in realtà. Prima di essere un rocker suonavo musica italiana per le feste di paese e piano bar…e con questo ho detto tutto 🙂