Stephen Wrabel, meglio noto come Wrabel, ha costruito una carriera fantastica ad oggi, sia come brillante autore di canzoni che sono diventate delle vere e proprie hit per artisti del calibro di Kesha, P!nk, Backstreet Boys, sia come cantautore dei propri brani, dove ha mostrato, con il cuore in mano, la sua vulnerabilità, sentita sia dai colleghi del settore che dal pubblico in ascolto.
“Mia nonna mia mandava gli screenshot dei commenti sulla mia pagina YouTube” dice l’artista, aggiungendo: “mi ha detto: ‘Le persone stanno facendo terapia nella sezione commenti’. Faccio ancora fatica a chiamarli fan, perchè parlo con loro, interagisco, li ringrazio perchè a loro piace quello che faccio e ne sono grato”.
“based on a true story”, il suo nuovo lavoro, è un viaggio attraverso le emozioni condivise che Wrabel ci ha abituati a percepire nei suoi precedenti successi, da ’11 Blocks’ del 2017 all’inno LGBTQ+ ‘The Village’ del 2019, fino a ‘Hurts Like Hell’ del 2020. Questi brani, con l’aggiunta di inediti, sono stati pubblicati nel 2021 nel disco ‘these words are all for you’, di cui Billboard USA afferma: “wrabel ti fa venire voglia di immergerti ancora più a fondo nella sua storia complessa e meravigliosamente narrata”.
“based on a true story”, come suggerisce il titolo stesso, è tutto questo e molto di più, un racconto altamente personale, ma ancora più espansivo nel suono, nella visione e nelle riflessioni di Wrabel. “Sento che questo album mi rappresenta più di qualsiasi altro lavoro ed è un mondo sonoro che ho sempre desiderato esplorare”.
Il disco è frutto di due ep che culminano nel concept album ‘based on a true story’: ‘chapter of me’ pubblicato il 21 aprile, ‘chapter of you’ (scritto per ispirare gli amici a superare momenti difficili) il 25 agosto. In arrivo il 17 novembre, ‘based on a true story’ è il diario completo che tiene insieme il tutto, a cui si aggiungono tre inediti.
Prima di poter aiutare il suo pubblico, Wrabel ha dovuto aiutare se stesso. ‘chapter of me’ inizia con la sublime ‘happier’. Forse, la qualità più avvincente della narrazione autobiografica di Wrabel è la sua pervasiva umiltà e meraviglia. ‘happier’ bilancia momenti dolorosi come in ‘one drink away’, un brano sulla fragilità della sobrietà, scritto con Ali Tamposi (Justin Bibier, Dua Lipa), Eric Leva e Sam De Jong. (Dopo aver avuto alcune ricadute in passato, Wrabel non beve alcool da otto anni).
L’interazione sociale è stata la sua salvezza, in effetti una presenza costante in tutta l’opera. ‘feel it now (alive)’, scritta con Austin Ward (G-Eazy, UMI), è un’ondata di ritmi sicuri e funge da fulcro in ‘chapter of me’. ‘you got yours’ celebra l’inizio di una nuova relazione e la scomparsa dell’ex. “chapter of me’ è un album in cui canto con rabbia canzoni allegre” sostiene Wrabel.
‘chapter of you’ è nato da questa lotta, è una raccolta di brani che cercano di raccontare come superare tutta questa rabbia, tra sfacciati abbracci sonori come il vibrante inno ‘don’t be so hard on yourself’ o ‘we could all use some help’. In questo capitolo i sentimenti regnano sovrani. “Volevo scrivere qualcosa che suonasse come la tua canzone Pixar preferita e, nello stesso tempo, offrire qualcosa a chiunque si senta un outsider’ afferma Stephen.
Probabilmente Wrabel si sente così appassionato nel salvare le persone perchè è cresciuto desiderando di essere salvato. “Il mio primo concerto in assoluto è stato suonare in chiesa domenica” ricorda della sua infanzia prima in California e poi in Texas. Wrabel continuò a frequentare la chiesa finchè non incontrò il suo primo ragazzo, solo che la dirigenza non prese di buon occhio questo sentimento. “Quando siamo stati cacciati, la mia prima risposta fu ‘dobbiamo cercare una chiesa migliore”. E questo è, in un certo senso, ciò che Wrabel ha creato con la sua musica: mettere a nudo coraggiosamente le vulnerabilità, celebrare le differenze e, in definitiva, unire le persone.
Dopo aver frequentato ed abbandonato il prestigioso Berklee College of Music (non era interessato ad un ambiente rigidamente strutturato), Wrabel partì per Los Angeles, dove incontrò un’amica di sua madre, una cantautrice, colei che sarebbe poi diventata il suo mentore attraverso il mantra ‘scrivi, scrivi, scrivi’, che si è rivelato poi prolifico dato che, il curriculum di Wrabel include un invidiabile rosa di artisti per i quali ha scritto canzoni di successo: Kesha, Megan Trainor, P!nk, Backstreet Boys, persino la sigla del game show della NBC ‘Minute To Win It’.
Nonostante questi crediti stellari, la sua fan base è tutta sua, nata dalle sue pubblicazioni molto personali.
Autore di hit dal successo mondiale, wrabel è tra gli artisti più versatili e potenti della musica moderna. Ad oggi ha accumulato oltre 700 milioni di streaming su tutte le piattaforme digitali e il suo brano ‘The Village’ è diventato un vero e proprio inno LGBTQ+. Negli anni il suo songwriting da ‘coltello al cuore’ (Idolator) lo ha portato a diventare ‘uno dei migliori cantautori di Hollywood dell’ultimo decennio’ (American Songwriter) e gli è valsa una performance sulla tv nazionale NBC, oltre ad aprire I concerti di P!NK nel suo recente tour americano.
Questa estate Wrabel ha pubblicato ‘Turn Up The Love’, l’inno del PRIDE scritto per AT&T, i cui proventi derivanti dagli streaming sono stati devoluti a beneficio di The Trevor Project, la principale organizzazione di prevenzione al suicidio ed intervento in caso di crisi per i giovani LGBTQ.
Singer-songwriter tra i più acclamati degli ultimi tempi, i suoni brani colpiscono al cuore, complici gli arrangiamenti luccicosamente pop, una voce penetrante e testi potenti.
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Il coraggio di scegliere se stessi, AkireE torna con “Voce Che Mi Chiami”
Proprio “Come una stella” che illumina quel “L’invisibile che è in te” insito in ciascuno di noi per ricordarci che “Siamo Noi” e soltanto noi gli artefici del nostro destino, la cantautrice varesotta classe 1994 Akire, torna nei digital store con “Voce che mi chiami” (Greys Production), il suo nuovo singolo.