Valentina Lupi torna con “Ho visto Gesù”
Disponibile sulle piattaforme digitali (distribuito da ADA Music Italy) e in radio per Romolo Dischi “Ho visto Gesù”, singolo che segna il ritorno di Valentina Lupi, cantautrice tra le più apprezzate della scena indipendente romana. Il brano vede la meticolosa produzione di Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion, I Hate My Village), tra i più importanti e innovativi chitarristi del panorama nazionale.
Nel brano c’è una ritmica fatta con scatoloni, plastica e lingua (quella di Vezeve al beatbox) le chitarre hanno suoni muti che nel ritornello diventano fiori in time-lapse. L’arrangiamento è semplice e sgrammaticato: stelle puntinate e forme cosmiche che ruotano in un abisso di perplessità.
L’artista descrive così il suo brano: “Arriva un momento nella vita in cui si capisce che non ha più importanza l’opinione altrui, un momento di pace, di tregua con sé stessi e con gli altri. Questa è la visione vera, il vero atto d’amore diventa il non porgere l’altra guancia ma il guardare lucidamente le proprie scelte senza alcuna recriminazione.” – Valentina Lupi.
CREDITS
Testo e musica di Valentina Lupi
Produzione artistica di Adriano Viterbini.
Suonato da Valentina Lupi, Adriano Viterbini, Vezeve e Francesco Pacenza.
Registrato da Maurizio Loffredo e masterizzato da Daniele Sinigallia presso gli Artigiani Studio di Roma.
Copertina: Paulonia Zumo.
Foto: Simone Cecchetti.
CHI È VALENTINA LUPI?
Valentina Lupi, cantautrice e musicista il cui cuore si divide tra la cittadina di Velletri e la Capitale, inizia il suo percorso artistico nel 2000, potenziando la sua vena pop rock con la musica suonata dal vivo. L’artista, infatti, si esibisce sin da subito nei club romani attivi in quegli anni, come Il Locale e il Circolo Degli Artisti.
Dopo i club, arrivano i Festival, infatti nel 2002 suona al Roma Live Festival e all’ Heineken Jammin Festival, nello spazio “Giovani emergenti”. Distribuito da EDEL per Altipiani, nel 2006 pubblica il suo primo album dal titolo “Non voglio restare Cappuccetto rosso”. Il disco, registrato a Roma e masterizzato a New York da George Marino, è un concept di dodici brani pop rock sanguigni con testi molto introspettivi che parlano d’amore, incertezze e delle piccole sfumature della vita. Con il suo primo lavoro discografico, la cantautrice capitolina, rientra nella rosa dei finalisti del Premio Tenco come “Miglior album d’esordio” e in nomination per il premio Fuori dal Mucchio. Dopo l’uscita del disco rinnova ed intensifica la propria attività live.
Nel maggio 2007 vince la terza edizione della rassegna Primo Maggio tutto l’anno, che le consente di entrare a far parte del cast del Concerto del Primo Maggio. Si esibisce in numerosi e importanti festival come il Festival internazionale della poesia di Genova, il M.E.I. di Faenza, il Novara Summer Festival e altri. Insieme alla sua band, è ospite al Festival delle Culture Giovani, organizzato dal comune di Salerno, e, in occasione della manifestazione “Venti di Erasmus” di Rimini, apre il concerto dei Tiromancino, Afterhours e BandaBardò.
Riafferma la sua presenza live su Roma, suonando a Villa Celimontana, a La Palma Club insieme a Nicky Nicolai, al Festival della Musica di Pinerolo, e all’Auditorium Parco Della Musica insieme a Stefano Di Battista. Dopo cinque anni dal suo disco d’esordio, nel 2011 pubblica il suo secondo album “Atto terzo” per Ali Buma Yé! Records e Audioglobe. Il disco riconferma le sonorità pop rock del primo, ma abbandona i testi intimi e introspettivi, per dare spazio a brani di denuncia dell’attuale realtà politica italiana, come canta nella title track “il mio paese è da concime “. Oltre all’intensa attività live, che la porta anche ad esibirsi al Palazzo della cultura italiana di Vienna per “Sunshine for Palestine”, a Salisburgo e in Lussemburgo, Valentina, insieme a Matteo Scannicchio, realizza la colonna sonora del cortometraggio su Enrico Berlinguer “Ritorno a casa”, ideato e diretto da Elisabetta Ranieri e Massimiliano Coccia. Nell’estate del 2015 pubblica per Goodfellas l’EP “Partenze intelligenti”, scritto e prodotto insieme a Matteo Scannicchio e Maurizio Mariani. Il sound di questo disco è protagonista di un cambiamento considerevole rispetto alle sonorità dei precedenti lavori, accogliendo sia quei suoni vintage di rhodes, minimoog e vecchi pianoforti, che le vibrazioni di bassi, synth e chitarre più vicini all’elettronica.