The Great Divide – “Higher”

I The Graeat Divide sono una band romana che propone del sano e corposo rock ‘n’ roll, e lo fanno affrontando un po’ varie epoche del genere e mescolando un po’ le carte in tavola, a seconda del brano che vanno ad affrontare. L’inizio di “Speed” è puro hard rock in stile moderno, mentre già dalla seconda canzone, “No Doubt”, si affacciano riff che rimebrano formazioni come Pearl Jam e Soundgarden. Vagamente anche la voce di Mauro Pala potrebbe ricordare quella di Chris Cornell, soprattutto quando si butta in acuti ficcanti. In generale, però, la band rimane sempre nei ranghi di un hard rock di concezione classica, ma qui e là spuntano canzoni dal taglio più moderno, e sono poi le canzoni più potenti e dirette dell’album, come ad esempio “Broadway” o “Hell Scar”.

La band riesce anche a toccare il lato più intimo dell’animo umano, e una canzone come “Stay” emerge col suo piglio unplugged che ricorda molto alcune cose (sempre rimanendo nell’ambito unplugged) di band come Nirvana, Stone Temple Pilots e Alice In Chains. In alcuni tratti ho anche pensato ad una band uscita in coda al filone grunge, ovvero i Silverchair. Ecco una bella dimostrazione di album rock vario e ricco dal punto di vista emotivo, che sa catturare sin dal primo ascolto, merito anche di melodie vocali facilmente memorizzabili e di riff di chitarra che non inventano nulla ma sanno compiere il loro dovere.

La prestazione d’insieme è comunque molto buona, tutti riescono a dare qualcosa a questo lavoro, ed è proprio questo il segreto di un buon album come “Higher”: il lavoro di squadra.

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