Pappa, scrivo canzoni, adoro il mare e amo la pasta

“N’artra biretta” è il nuovo singolo di Pappa e nasce dalla necessità di scardinare i classici luoghi comuni della provincia italiana, in questo caso Latina, dove è molto semplice imbattersi in una quotidianità che fa fatica ad andare oltre la retorica del “QVANDO C’ERA LVI”. Girovagando per le strade di Latina mi sono divertito a fare delle domande e raccogliere delle testimonianze che ho deciso di esasperare nel brano per aggiungere un pizzico di goliardia e leggerezza. Certamente, l’ironia è stata fondamentale per affrontare tematiche delicate come questa e rendere il brano più leggero anche se potrebbe essere frainteso. Il mio ruolo in questo caso sicuramente non vuole essere quello di educatore, tant’è vero che il brano non è un manifesto politico, piuttosto ho cercato di ironizzare su una forma mentis e una retorica sbagliata.

CMZ: Presentati in qualche riga a chi sente parlare di te per la prima volta.
Pappa:
Sono Francesco Pappacena, chiamato Pappa da sempre praticamente.
Scrivo canzoni, adoro il mare e amo la pasta. Questo credo sia il mio miglior biglietto da visita.
Suono in giro dal 2012 ma è dal 2017 che le cose hanno preso una direzione ben precisa con l’uscita del primo disco “Sottoscala”. Da lì in poi, tantissime soddisfazioni e concerti stupendi come il Meeting del Mare, Milano Music Week, Bologna, Padova, Verona, Roma ecc.

CMZ: Cos’è più importante nella vita di un artista: l’ispirazione o la disciplina?
Pappa:
Direi entrambe le cose, l’ispirazione va stimolata, coccolata, allenata. Bisogna avere costanza nella scrittura. Io ancora ci sto lavorando ad esempio.

CMZ: Qual è la situazione ideale per ascoltare “N’artra biretta”?
Pappa:
Al mare, in montagna, in macchina, in piazza la notte, nei pub, nelle balere.
È come un jeans, sta bene su tutto.

CMZ: Vuoi raccontarci qualche aneddoto sulla fase di produzione?
Pappa:
Più che sulla produzione devo dire che ho conosciuto persone deliziose mentre facevo delle interviste che poi ho fatto uscire per anticipare il brano.
Chiedevo agli anziani della mia città (Latina) se secondo loro, con il Duce, tutto questo periodo avrebbe avuto un andazzo diverso. Risposta della vita: “Gli immigrati hanno portato questa pidemia!”

CMZ: Qual è stato invece il più bel concerto cui hai assistito?
Pappa:
Dirne uno è difficile.
Mi viene da pensare il primo concerto a cui sono andato da solo, era il 2007 credo ed era un concerto all’arena di Verona di Ligabue.
Un altro fu vedere Noel Gallagher dal vivo per la prima volta, anche Liam, i Muse. Questi i concerti che mi sono rimasti più nel cuore ma ce ne sarebbero altri 1000.

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