Mondo Bobo, “Per pensieri più vasti servono spazi più ampi”

Nome sotto il quale Paolo Benedetti (Livorno, classe 1980) racchiude tutte le proprie attività, dalla musica, primaria passione, alla fotografia e computer grafica.
Musicalmente MondoBoBo è un percorso che inizia nei primi anni 2000, quando Paolo, terminate le esperienze musicali in gruppi Livornesi, prova a dare il via a un progetto più
personale, cercando di non identificarsi con nessuno schema prefissato.
2020, il mondo si ferma. Silenzio fuori, frastuono dentro. Il senso di colpa di pensare all’atto più brutto, la forza e la presenza di una compagna meravigliosa, si riprende la chitarra, e tutto il turbinio di emozioni, catartico e terapeutico, finisce in corde, parole e suoni.
L’incontro fondamentale con Dario Gentili, batterista dalle svariate esperienze e stravaganze, che decide di seguire e supportare la genesi del progetto, in un tunnel, dove si vede la luce, d’entrata o d’uscita, punti di vista, con affinità di visioni e, comunque, una ripartenza.
Col prezioso aiuto di Fabio Fantozzi al basso e in cabina di mix, si chiude il primo album di Mondo BoBo…una reazione a circostanze ostili, il non perdere la propria identità, il controllarsi e ritrovarsi qualche passo più avanti, anche con tensione, con la rabbia, la stanchezza…ma sempre, “Con Gentilezza”.

CMZ: Ciao, partiamo dalla copertina e dalla scelta del titolo !
Mondo Bobo:
Inizialmente doveva essere un dipinto di Dario Gentili (che nell’album suona la batteria), ma in seguito i suoi disegni sono diventati la grafica interna e copertine dei singoli..mentre per l’album ho scelto un quadro che mio padre fece da giovane…e visto che l’album è una sorta di dialogo con me stesso, che poi risulta essere rivolto anche a mio figlio, mi sembrava appropriata…per dare un po’ il senso alle nostre azioni in funzione di chi verrà dopo di noi.
Proprio in questa ottica il senso del titolo…”Con Gentilezza”…ovvero la non negazione delle emozioni, delle paure, della rabbia, ma l’impare ad usarle e canalizzarle, senza perderne il controllo…e poi è un gioco di parole perche, si è un progetto solista, ma tutto il suo percorso e genesi è stato condiviso per più di un anno prova dopo prova con Dario, e quindi un omaggio al suo cognome.

CMZ: Cosa ti ha spinto ad iniziare un progetto solista ?
Mondo Bobo:
La vita. Le esperienze. Le cose belle come anche le ferite. E con la pandemia, con un totale silenzio attorno, e un frastuono assordante dentro…il bisogno di mettere ordine, e ripartire.

CMZ: Due singoli prima dell’uscita dell’album !!
Mondo Bobo:
E nove in uscita dopo!! Scherzi a parte, fosse per me li farei uscire tutti, in quanto gli 11 pezzi fanno tutti parte di un unico dialogo, con la sua altalena di emozioni…”Ma che fai?! Non usa più scrivere album, ora si fanno solo singoli…” etc etc…questo mi sono sentito dire durante tutto il percorso…ma come ho detto prima, questo album è essenzialmente scritto per me…e il fatto che crei connessioni con l’esterno è una grande soddisfazione.

CMZ: Elencaci cinque artisti o band che hanno influenzato il tuo sound !
Mondo Bobo:
Solo cinque? Difficile…Beatles, Neil Young, Soundgarden, Kyuss, e per dirne uno attuale Idles ..ma ne restano fuori troppi davvero…

CMZ: Com’è la scena musicale in Toscana ?
Bobo:
Non credo di far parte di una scena musicale. Livorno un tempo era considerata la Seattle d’Italia, con tante proposte veramente valide…che poi per un motivo o per l’altro non sono mai riuscite a fare il passo avanti…forse è un problema di mentalità … ma in generale non mi piace racchiudere, raggruppare..
“Per pensieri più vasti servono spazi più ampi”.

CMZ: Lascia un consiglio a chi vuole intraprendere la strada della musica !
Mondo Bobo:
Non mi sento assolutamente nessuno in grado di dare consigli ad alcuno…magari posso fare un augurio, quello di riuscire a scrivere, suonare, solo per se stessi, non per seguire mode o preconcetti per piacere agli altri. Sennò diventa un mestiere, e può andare bene lo stesso.

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