Hell Theater – “S’Accabadora”

Dopo dieci anni dal precedente “Reincarnation of Evil” tornano i veneti Hell Theater con un concept album abbastanza lungo nella sua durata ma che è ricco di tantissimi elementi interessanti. “S’Accabadora” ci riporta indietro di almeno trentacinque anni e va a pescare sia nella scena dark e horror metal italiana che internazionale. Lo si capisce in primis dal look della band, fatto di face-painting e abbigliamento dark, ma anche da una proposta sonora, che riesce a coniugare molto bene thrash metal e venature dark. La voce di Victor Solinas è la ciliegina sulla torta in un album che altrimenti sarebbe stato sicuramente buono, ma che acquista atmosfera e teatralità proprio grazie ad un cantante che fa la differenza. Questo aspetto è importante per delineare il sound di questa band.

Ultimamente siamo sommersi da buona musica, ma spesso manca proprio il ruolo del cantante catalizzatore, tradotto il “frontman di razza”. Le band del passato puntavano molto sul cantante e qui per fortuna questo aspetto viene ripreso, anche se ci rendiamo conto che la voce acuta e sprezzante di Victor potrebbe far storcere il naso a qualcuno, perchè si tratta di un qualcosa che spicca sopra ogni altra cosa. Ma è innegabile che tutta la band offre una prestazione maiuscola e davvero intrigante a livello di songwriting.

La personalità e l’originalità degli Hell Theater si palesa in ogni traccia dell’album, e giunge al suo climax in un brano straordinario come “Mamuthones Dance”, che è il pezzo più lungo del lotto. “S’Accabadora” è un prodotto fuori dagli schemi e che rivela una band carica di magnetismo e potenza malefica. Adesso solo gli ascoltatori metal possono decidere il futuro di questo gruppo, che ci auguriamo prosegua così convincente e peculiare.

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