Gustav Davidsson – “Anin”
Un album che scalda, che tiene compagnia, che rallegra e allo stesso tempo che fà pensare, perchè questo è quello che trasmette “Anin”, la nuova raccolta di Gustav Davidsson. Nove brani in cui potrete andare incontro a tutte le emozioni che esistono sulla Terra, perchè questo è quello che la Gustav è riuscita a fare, trasmettere vibrazioni profonde ed intense. Senza troppa fatica attraverso improvvisazioni minimaliste che vengono trattate con una sottile post-produzione.
Le tracce contenute in questo album non sono altro che un bel tributo alla musica minimalista, quella classica e non fanno altro che rinverdire ancora oggi uno stile nel tempo forse portato avanti senza un’adeguata fermezza di fondo generale. La piacevolezza di queste costruzioni appare in primis liscia e semplice, ma non tarderà nel lasciarci con quel mezzo sorrisetto fatto di sfuggente malinconia nei confronti di un timbro sonoro subito inquadrabile, ma mai e in nessun modo “lagnoso” o scorretto.
A Gustav non serve impressionare con una produzione “altolocata” anche la produzione del disco risulta essere più che buona, vista la scelta di lasciare spazio unico e preferenziale alle componenti fatte di anima e istinto. Solido il songwriting nel snocciolare una tracklist quieta, dolce ma anche drammatica.
Un album strumentale, impegnativo, ma con uno dei tanti pregi, quello che se ascoltato, non vi farà perdere o sprecare tempo.
Tracklist:
- Inhalation
- Leaving
- Await
- Behind Your Shoulder
- Close
- Shallow Breathing
- Exhalation
- To See
- Hope