Giovanni Parrocchia – “Blu”

Un disco che si dipana sulla lunghezza di 6 tracce in cui si può evincere un lavoro raffinato sugli archi, in principal modo il quartetto. Una ricerca sonora dove minimalismo e emozione riescono a convivere creando un’atmosfera sonora ricca di pathos.

Già dalle prime battute di “Blu”, questo il titolo del nuovo album di Giovanni Parrocchia, si può evincere come l’artista riesca a irrompere nella scena classica con un prodotto morbido ma finemente elaborato, con la presenza di componenti melodici ricercati seppur “minimali”.

Giovanni, con pezzi a nostro avviso di spessore, come “Riflessi”, “IX arrondissement” o “Nei Nostri Giorni di Primavera”, senza nulla togliere alle altre ovviamente, dimostra ancora di più le proprie qualità, unendo melodia ed capacità tecnica in modo ottimale. Uno dei meriti maggiori della riuscita di questo album risiede proprio nel gran lavoro ritmico, che sa come dosarsi tra accenti più marcati e momenti in cui l’artista si lascia andare maggiormente alla melodia e, appunto, a incursioni melodiche cariche di dinamica, che sembra sia il suo timbro di fabbrica.

Tutto ciò permette all’artista di fare un po’ quello che vuole della propria musica, forgiando un suono difficilmente associabile ad altri. Insomma, a parte le indubbie doti tecniche, Giovanni sà farsi distinguere dalla massa, dimostrando di saper comporre musica d’impatto e originale, con il pregio di rimanere memorizzati sin dalle prime battute, quindi non resta che supportare questo artista, perchè già da ora merita massima considerazione.

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