Giancarlo Pizzi, senza disciplina l’ispirazione rimarrebbe incompleta

Dal 2 luglio è disponibile in rotazione radiofonica “AEROPLANO” (Duemme musica), il nuovo singolo di GIANCARLO PIZZI.
Aeroplano è un brano nato dall’esigenza di comunicare che, arrivati a un certo punto della vita, si sente la necessità di circondarsi di persone sincere e amici veri, gli unici autentici passeggeri da portare a bordo, appunto, dell’aeroplano. Come in qualsiasi grande viaggio, in questo caso la vita, ci lasciamo sempre qualcosa o qualcuno alle spalle ed è giusto che esso rimanga nel passato.

CMZ: Presentati in qualche riga a chi sente parlare di te per la prima volta.
Giancarlo:
Sono Giancarlo Pizzi, sono un cantautore di Sulmona, nella provincia di L’Aquila. “Open” è il mio primo album da solista che uscirà il prossimo 30 settembre. Il disco è stato interamente scritto e composto da me, mentre nelle registrazioni mi sono avvalso delle professionalità di Luca Carocci al basso e alla chitarra, Mickael Barker e Giovanni D’Ambrosio alla batteria.

CMZ: Cos’è più importante nella vita di un artista: l’ispirazione o la disciplina?
Giancarlo:
Sono entrambe importantissime ma senza disciplina l’ispirazione rimarrebbe incompleta.

CMZ: Qual è la situazione ideale per ascoltare “Aeroplano”?
Giancarlo:
Ho sempre trovato affascinanti le cosiddette “canzoni da viaggio” o “on the road” ed aeroplano può essere sicuramente una di queste.

CMZ: Ci racconti un aneddoto sulla realizzazione del videoclip?
Giancarlo:
Il videoclip è stato girato quasi interamente all’interno di una vecchia baracca in legno che si trova in alta montagna. Liberare questa vecchia struttura da tutti gli oggetti che c’erano all’interno è stato veramente faticoso. Durante le riprese eravamo tutti veramente stanchi.

CMZ: Hai voglia di raccontarci qual è stato il più bel concerto cui hai assistito?
Giancarlo:
No, per il semplice motivo che tutti i concerti hanno il proprio fascino indistintamente dagli artisti. Ho voglia di raccontare che c’è stato un concerto in particolare che è stato pessimo, quello di Counting Crowes. Ricordo che durò pochissimo perché il cantante abbandonò il palco per un pianoforte che secondo lui era scordato! Ecco, questo lo trovai sgradevole e poco rispettoso. Ricordo che tornai a casa e buttai nella spazzatura tutti i loro dischi. Avevo una grande stima per loro e per la loro musica.

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