Dimitry – “V”

Scopelliti è un chitarrista italiano che da tempo ormai porta avanti una carriera solista costellata di ottimi album, l’ultimo dei quali è questo “V”, prima pubblicato con tre tracce in meno rispetto a questa versione e poi l’album è stato anche rimasterizzato e messo sul mercato da Fusioncore Records. la prima traccia, “Afterworld” ha delle accelerazioni di batteria molto interessanti che poi si stemperano per dare modo a Demetrio di lanciarsi in assoli e virtuosismi d0effetto. Da segnalare che Demetrio non suona solo la chitarra, ma anche basso e synth in questo album. Il secondo brano, “Devil You Know” si apre con un riff circolare e roccioso che vagamente ricorda i Meshuggah, ma poi gli assoli e gli arrangiamenti hanno la meglio e il brano si apre su spiragli piuttosto melodici.

Di tanto in tanto fanno capolino pattern di batteria abbastanza sostenuti che donano potenza e dinamica. Con “Euphoria” abbiamo un qualcosa di più introspettivo e ragionato, aperta da chitarre che vagamente ricordano i Maiden più melodici, mentre con “Deva” si ritorna a qualcosa di tecnico e molto potente. “Divergence” è una traccia abbastanza melodica e lenta, che solo nella parte centrale alza un po’ l’asticella della potenza. Sempre ottimi gli inserti solistici di Scopelliti. “Grey” è un brano melodico come altri in precedenza ma gradevole, anche se a mio avviso uno dei punti deboli dell’album. L’album si rialza con prepotenza con “Ghost In The Machine” e “The None”, due pezzi molto spigliati e potenti, ma si ritorna a sognare con “Immortal Portrait”…

Le restanti canzoni, che ci accompagnano alla chiusura dell’album, sono tutte abbastanza poderose, e rimarcano che Scopelliti se la cava egregiamente sia in pezzi più pesanti che in altri più ragionati. “V” è un disco riuscito, questo è poco ma sicuro, e la bravura di questo chitarrista deve arrivare a più persone possibili.

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